mercoledì 26 luglio 2017

Semifreddo ai tre cioccolati


INGREDIENTI PREPARAZIONE
panna fresca 350 gr
zucchero 170 gr
cioccolato gianduia 100 gr
cioccolato fondente a l 90% 100 gr
cioccolato bianco 100 gr
yogurt greco 80 gr
albumi 50 gr
tuorli 3 -
grand marnier -
Per la ricetta del semifreddo ai tre cioccolati, fondete separatamente a bagnomaria: il cioccolato gianduia con 50 g di panna; il cioccolato fondente al 90% con 2 cucchiai di Grand Marnier e 100 g di panna; il cioccolato bianco con lo yogurt greco. Raccogliete i tuorli in una ciotola. Montate gli albumi a neve ben ferma con 50 g di zucchero. A parte montate 200 g di panna. Cuocete 120 g di zucchero con 80 g di acqua fino alla temperatura di 118 °C, poi unitelo a filo ai tuorli montando con le fruste fino a quando il composto non si sarà raffreddato; aggiungete infine la panna e gli albumi montati (composto).

Dividete il composto in 3 parti, incorporandolo delicatamente ai 3 cioccolati precedentemente fusi. Versate sul fondo di 2 stampi a sezione triangolare foderati di carta da forno (triangolo isoscele: lato 8 cm, altezza 6 cm, lunghezza 28 cm) il composto al cioccolato bianco.

Mettete in freezer per 10′, poi, con un cucchiaio distribuitevi sopra una striscia di gianduia, per tutta la lunghezza dello stampo e, affiancata, un’altra striscia di composto di fondente. Per facilitare l’operazione usate una tasca da pasticciere munita di una grossa bocchetta liscia. Lasciate riposare in freezer per 3 ore prima di servire.

Fonte: QUI

sabato 15 luglio 2017

Les Ogres




Forse solo in Francia è possibile concepire e realizzare un film in cui acceso vitalismo e malinconia esistenziale, joie de vivre e mal de vivre, passione e miseria siano a tal punto interconnessi da generare un amalgama omogeneo in cui tutti gli elementi non sussistono di per sé ma solo in relazione con gli altri. A ogni modo è ciò che accade in Les Ogres, scritto e diretto dalla giovane regista Léa Fehner, vincitore del Premio del Pubblico alla Mostra del Nuovo Cinema di Pesaro.

Partendo da suggestioni autobiografiche, la giovane regista francese narra le peripezie di una compagnia teatrale che gira da un angolo all’altro della Francia per mettere in scena uno spettacolo di Čechov. La vita di per sé già irregolare degli attori, che vivono un po’ come una famiglia allargata dove ognuno sa tutto di tutti, subisce nuovi scossoni con l’arrivo dell’ex amante del regista, che scatena vecchi rancori e porta a galla rimorsi mai sopiti. A tutto questo, si aggiungono la gravidanza di una giovane attrice e i turbamenti esistenziali del primo attore, padre del nascituro. La tournée diviene dunque occasione privilegiata per un rimescolamento delle carte, per tracciare il bilancio di una vita bizzarra riempita dalle mille sfaccettature del teatro, punto di non ritorno per un nuovo inizio, con i suoi addii e le sue affascinanti novità.

I referenti possono essere tanti, dal Fellini de La Strada e di 8 e ½, al Truffaut corale di Effetto Notte, al Peter Bogdanovich dello spassosissimo Rumori fuori scena, ma in realtà la Fehner dimostra già uno sguardo personale, sicuro, corroborato da uno stile immediato e asciutto che aderisce ai volti degli attori senza dimenticare il contesto. Anche un bell’esempio di come si possa, infine, rendere omaggio al teatro e riflettere su di esso tramite il cinema senza rinunciare ai mezzi che del cinema sono propri. Due ore e venti sono oggettivamente lunghe – si poteva tagliare qualcosa, – ma questi Orchi d’Oltralpe, malinconici, rissosi, immusoniti, irrimediabilmente “francesi” ed eterni gitani della vita, sono la migliore testimonianza di come si possa, ancora e soprattutto oggi, coniugare le ragioni dell’arte (e della riflessione sull’arte) con quelle dell’intrattenimento intelligente, secondo la lezione migliore della Nouvelle Vague.

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lunedì 3 luglio 2017

Hot cross buns, per il Venerdì Santo


INGREDIENTI PREPARAZIONE
farina manitoba 500 gr
latte più un po' 180 gr
zucchero a velo 60 gr
zucchero di canna 50 gr
burro più un po' 50 gr
uvetta 50 gr
zucchero in granella 15 gr
zucchero semolato 10 gr
lievito di birra secco 7 gr
uova 2 -
un tuorlo -
un cucchiaino di cannella -
un chiodo di garofano pestato -
un limone -
una arancia -
un izzico di noce moscata -
sale -
Per la ricetta degli hot cross buns, per il Venerdì Santo, amalgamate la farina con lo zucchero di canna, semolato e in granella, le spezie, la scorza grattugiata di mezza arancia e di mezzo limone.

Versate nella farina il latte intiepidito nel quale avete sciolto il lievito. Unite le 2 uova, un pizzico di sale e il burro ammorbidito. Incominciate a lavorare l’impasto e, quando è già ben amalgamato, aggiungete anche l’uvetta. Lasciate lievitare l’impasto per 2 ore, finché non raddoppia di volume.

Dividete l’impasto in 12 parti uguali, fatene altrettante palline e lasciatele lievitare poggiate su un vassoio, coperte con un panno, per altri 30′.

Spennellate in superficie i panini con un tuorlo battuto con un po’ di latte, poi fate una croce incidendo leggermente la superficie dei panini con un coltello imburrato. Infornateli a 200 °C per 15′, abbassate a 180 °C e cuocete per altri 5′.

Sciogliete 60 g di zucchero a velo in un cucchiaio di latte, ottenendo una glassa consistente; disponetela con una tasca da pasticciere sopra le croci, lasciatela asciugare per 30-40′ e servite.

Fonte: QUI