giovedì 12 maggio 2016

The Nice Guys


Il buddy movie è una ragione di vita professionale per Shane Black, uno dei maggiori sceneggiatori del genere, vedi Arma letale. Dopo il suo esordio alla regia nel 2009 con il convincente Kiss Kiss Bang Bang con la coppia Robert Downey Jr e Val Kilmer, si affida in The Nice Guys a un nuovo duetto improbabile il compito di girare in tondo per le colline di Los Angeles. I due sono Jackson Healy (Russell Crowe), picchiatore su commissione, e il goffo detective privato Holland March (Ryan Gosling), che dopo essersele date per un po’ si trovano alleati in due casi: alla ricerca di Amelia, una ragazza scomparsa che aveva coinvonto entrambi, e della verità sulla morte di una nota attrice porno. Due casi che non sembrano avere niente a che fare, ma che scopriranno legati strettamente, fra cinema porno, ma con la trama, anzi con l’impegno sociale, e un autorevole mandante ad alti livelli politici che affida a perfidi killer la soluzione della questione, con le buone o con le cattive.
Il film funziona perché funziona la coppia di protagonisti, che mettono a frutto dialoghi frizzanti grazie a un’alchimia non scontata. Il bruto e il sofisticato, il piazzato e lo smilzo, in realtà ugualmente mezzi idioti con cinismo, Gosling e Crowe si danno continui assist in un film pieno di scazzottate vecchio stile, cadute da ogni altezza, gag fisiche alla Peter Sellers. Una formula che si ripete all’estremo, continuando a mescolare pistolettate e risse, coinvolgendo più o meno sempre gli stessi personaggi in varie location. Fortuna che in loro soccorso arriva la mente, la tredicenne figlia del personaggio di Gosling. Parlando di femme fatale, Kim Basinger ritrova Crowe in una cornice simile, ma vent’anni dopo e virata al parodistico, rispetto al loro precedente L.A. Confidential, tratto da Ellroy.
La trama è semplice grimaldello con cui aprire la scatola dei ricordi e proiettarsi alla riscoperta degli archetipi e delle atmosfere del cinema action anni ’70, quello di Arthur Penn o di Schrader, ibridandolo con gli insegnamenti della letteratura hard boiled, quella dell’angeleno Philip Marlowe. Criminali perfidi fra il noir e il cinema di blaxploitation, dark lady senza scupoli, The Nice Guys ci porta in una Los Angeles del 1977 non troppo lontana da quella attuale, in cui le macchine esplodono al primo contatto, i corpi dei protagonisti vengono devastati in ogni modo, ma nessuno muore - o almeno “nessuno soffre troppo” - e le musiche sono un’appassionante giro di jukebox fra il soul e la nascente disco.

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