martedì 20 dicembre 2016

SCHOOL OF ROCK


Dewey Finn, musicista povero in canna, riceve il colpo di grazia quando viene cacciato dalla sua band poche settimane prima di un importante competizione tra gruppi rock emergenti. Per racimolare qualche soldo e pagare così l'affitto all'amico di una vita Ned, apprezzato insegnante supplente, decide di sostituirvisi quando riceve un'offerta di lavoro destinata proprio a quest'altro. Spacciatosi per professore ora Finn dovrà gestire una classe di quinta elementare di uno dei più prestigiosi istituti del Paese, senza alcuna conoscenza nelle diverse materie; avendo assistito per caso ad una lezione di musica all'interno della struttura, e notato il potenziale talento di alcuni suoi alunni, l'uomo decide di trasformare l'aula in una vera e propria sale prove, affidando ai più promettenti studenti un ruolo chiave nella nuova band che prende il nome di School of Rock, con l'intento di farla partecipare ad un prossimo contest musicale. Ma il rischio che la verità sulla sua reale identità venga a galla rischia di complicare ben presto le cose...

Fonte: cinema.everyeye.it

giovedì 8 dicembre 2016

Barbabietole e spinacini con pompelmo


Ingredienti

100 gr spinaci
q.b. sale
q.b. olio di oliva
1 dl panna acida
1 pompelmo rosa
1 pompelmo
2 barbabietola rossa

Procedimento

1 Pelate le barbabietole, tagliatele a fette piuttosto sottili e suddividetele in 4 piatti piani; pelate al vivo i due tipi di pompelmo, prelevate gli spicchi e raccoglietene in una ciotola il succo.

2 Disponete gli spicchi di pompelmo tra le fette di barbabietola, alternando i colori, e contornate il tutto con le foglie di spinacini.

3 Emulsionate con una forchetta il succo di pompelmo tenuto da parte con 4 cucchiai di olio extravergine di oliva, la panna acida e una presa di sale e condite l'insalata solo al momento di servire per evitare che si "cuocia" e perda la sua consistenza croccante.

Fonte: http://ricette.donnamoderna.com/



domenica 27 novembre 2016

Pizza Marinara


Ingredienti

q.b. olio di oliva
2 olive verdi
q.b. prezzemolo
50 gr tonno sott'olio in scatola
1 albume
1 uova
100 gr pasta per pane

Procedimento

Stendete 80-100 g di pasta da pane con il matterello, adagiatela in una teglia unta con un filo di olio e lasciatela riposare in luogo tiepido per mezz'ora. Nel frattempo rassodate un uovo, calcolando 10 minuti dal momento in cui inizia il bollore, scolatelo, passatelo sotto l'acqua fredda, sgusciatelo e tritate separatamente il tuorlo e l'albume. Distribuite sulla pizza 50 g di tonno sott'olio sgocciolato e sbriciolato e 2 olive verdi
snocciolate e tagliate a pezzetti. Irrorate con un filo d'olio e cuocete in forno già caldo a 220° per 20 minuti circa.Spolverizzate con il trito di uovo sodo e un po' di prezzemolo tritato e servite.

Fonte: http://ricette.donnamoderna.com/


martedì 15 novembre 2016

Dolce di riso con le mele


Ingredienti

750 gr riso
q.b. burro
q.b. cannella
.5 l latte intero
1 limone scorza
4 mela
q.b. sale
8 cucchiai zucchero

Procedimento

750 g di riso
mezzo litro di latte
8 cucchiai di zucchero
4 mele
una scorza di limone
una presa di cannella
burro
sale

COME SI PREPARA 
Mettete sul fuoco, in una casseruola, il latte, la scorza di limone, una presa di sale e 4 cucchiai di zucchero. Appena il liquido bollirà buttatevi il riso e cuocetelo a fiamma bassa per mezz'ora, in modo che assorba tutto il latte. Trasferitelo quindi in una pirofila imburrata e livellatelo. Sbucciate le mele, dividetele a metà e privatele del torsolo, poi mettetele in una casseruola con un bicchiere di acqua, lo zucchero rimasto e la cannella. Cuocete coperto per 10 minuti: le mele dovranno risultare morbide, senza disfarsi. Appena pronte disponetele a corona nella pirofila, sul riso. Fate addensare il liquido rimasto in casseruola e versatelo sulle mele. Aggiungete qualche fiocchetto di burro e cuocete in forno caldo a 200°.

Fonte: http://ricette.donnamoderna.com/


mercoledì 2 novembre 2016

Parola di Dio


Alle ragazze non dovrebbe essere concesso di partecipare alle lezioni di nuoto in bikini. Insegnare educazione sessuale a scuola è sbagliato. L'evoluzionismo è una teoria non provata e dovrebbe essere affiancata al creazionismo. Sono queste e altre le osservazioni che il giovane protagonista in piena crisi mistica, muove a chi gli sta intorno, citando a memoria i passi più cruenti della Bibbia e tentando di imporre anche ai suoi compagni di scuola la sua ortodossia estrema. L'unica voce che gli si contrappone è quella di Elena, giovane professoressa di biologia cresciuta alla scuola della scienza e del razionalismo. Ma come si può rispondere con la sola Ragione a chi nutre una Fede cieca?

DATA USCITA: 27 ottobre 2016
GENERE: Drammatico
ANNO: 2016
REGIA: Kirill Serebrennikov
ATTORI: Viktoriya Isakova, Yuliya Aug, Pyotr Skvortsov
SCENEGGIATURA: Kirill Serebrennikov
PRODUZIONE: Hype Film
DISTRIBUZIONE: I Wonder Pictures
PAESE: Russia
DURATA: 118 Min

Fonte:Clicca Qui

martedì 11 ottobre 2016

Cucina islandese: dieci piatti tipici



Pesce, patate e pecore: è attorno a questi tre elementi che ruota la cucina islandese. Sospesa tra piatti gustosi e semplici e ricette per stomaci forti. 

Sarà anche passata la sbornia calcistica degli Europei, ma non la voglia d’Islanda, di “geyser sound”, di vulcani, di chiome bionde, di barbe e corna vichinghe. L’Islanda, questo Paese di 300mila abitanti lontano da tutto e da tutti, dove la temperature d’inverno arrivano a -30°C e d’estate non superano mai i 20°C, e dove l’11% della superficie è coperto da ghiacciai. L’Islanda che, con le sue poche risorse a disposizione, è riuscita a creare una gastronomia molto particolare: in agricoltura non si va al di là di una modesta produzione di patate e di qualche serra, ma si sfruttano anche muschio e farina fossile; l’allevamento ovino è piuttosto diffuso, meno quello bovino. Ma è la pesca la principale fonte di approvvigionamento per la popolazione, grazie a mari tra i più pescosi al mondo e a una flotta modernissima, i cui spazi sono stati sempre difesi con le unghie e con i denti dal Governo di Reykjavik. Le principali prede dei pescatori islandesi sono il merluzzo, le aringhe e il mallotto, ma si trovano anche gamberi, aragoste, salmoni, halibut, pesce persico d’oceano, le balene (la caccia alle balene è stata riaperta nel 2015), l’eglefino e anche specie d’acqua dolce come trota e salmerino. Come sempre accade in questi casi, il giusto acquisito la fa da padrone: la “particolarità” di questi cibi non sarà quindi sempre gradita ai turisti, specie quelli avvezzi ai gusti più mediterranei. E tra poco scoprirete il perché, con i 10 più incredibili piatti della cucina islandese.

Piatti tipici d’Islanda: l’Hákarl
Nonostante una buona fetta della popolazione islandese le reputi un piatto ributtante, è lo stesso uno dei simboli culinari dell’isola. Di cosa si tratta? Di squalo elefante fermentato, lasciato marcire sottoterra per mesi fino a quando il veleno naturalmente presente nella carne sparisce, lasciando il posto a un forte sapore di ammoniaca e a un odore putrido. E così viene mangiato, senza alcuna cottura. Per farsi coraggio di solito viene accompagnato dall’acquavite islandese (brennivín), bevanda ottenuta da patate e cardi dal soprannome non proprio rassicurante: la “morte nera”. Memorabile l’assaggio di hàkarl compiuto da Gordon Ramsay e James May durante la trasmissione The F world, trasmesso in Italia da Rai 5: il primo non è riuscito a trattenersi dal vomitare. Il secondo, dopo un assaggio non troppo convinto, ha replicato con un laconico “lei mi delude, Ramsay”. Osservare la stessa reazione da parte di qualche temerario turista pare sia uno dei più genuini divertimenti degli islandesi.

Muschio
Il muschio islandese (cetraria islandica) viene raccolto in estate, di fa essiccare e si usa per fare una specie di tè, nel pane o in una zuppa con il latte. È nutriente e fa bene.

Porramatur
Se vi siete lasciati impressionare dall’hàkarl, aspettate di vedere cos’è il porramatur: un mix di pesce e carne d’agnello accompagnato da pane di segale e burro. Bizzarro ma non proibitivo, direte voi. Ma sentite quali sono i cibi che lo compongono: testicoli di montone (hrútspungur) tenuti a bagno nel siero di latte e poi pressati fino a formare una torta; marmellata gelatinosa di testa di pecora (occhi compresi!); e poi sanguinaccio di ovino, pesce essiccato, squalo putrefatto e testa di pecora bollita servita con rape e patate, i cui scarti sono raccolti in una specie di gelatina!

Lingua e fegato di merluzzo
La lingua di merluzzo è la parte gelatinosa che si trova nella bocca del pesce, da cucinare al gratin o saltata in padella. In Islanda però si preferisce bollita, così come il fegato dal quale si ricava il prezioso olio ricco di omega 3, utilizzato come integratore e antidepressivo nei lunghi e bui inverni.

Pulcinella di mare
Visto il contesto si capisce come un grazioso uccello artico come la pulcinella di mare di Vestmannaeyjar sia una vera e propria prelibatezza: di solito viene proposta bollita e accompagnata con una salsa al latte oppure affumicata.

Baccalà
Per fortuna, non tutti i cibi islandesi sono così disgustosi. Il baccalà dell’isola, ad esempio, è tra i migliori al mondo. Questo perché le lunghe migrazioni compiute dal lontano Mare di Barents per la riproduzione richiedono un corpo più grande e muscoli più sviluppati. Viene cucinato in genere in padella con il burro. Si tratta in realtà di una pietanza piuttosto recente, visto che il sale venne importato in maniera massiccia nell’isola solo a partire dal XIX secolo.

Fiskibollur
Il più goloso piatto islandese è probabilmente quello composto dai fiskibollur, polpettine a base di merluzzo, uova e patate.

Hardfiskur
Altro snack a base di pesce particolarmente sfizioso è l’Hardfiskur preparato con l‘eglefino (simile al merluzzo), messo in salamoia ed essiccato al vento e poi consumato crudo, dopo essere stato battuto con una mazza o appiattito con uno speciale martello. Il tradizionale eglefino essiccato viene principalmente consumato come snack assieme al burro.

Skyr
Si tratta di un formaggio fresco a base di latte vaccino acido, simile al nostro yogurt, e di origini antichissime, anche se fino al XIX secolo veniva utilizzato esclusivamente latte di ovino. Tradizionalmente era consumato come piatto unico. Oggi di norma viene insaporito con lo zucchero e consumato a colazione o come spuntino. Le qualità nutrizionali dello skyr sono eccezionali: possiede un alto contenuto proteico e non contiene grassi, e per questo viene utilizzato anche in numerosi dolci islandesi.

Plokkfiskur
Si tratta di halibut tagliato a cubetti mescolato con patate lesse, il tutto avvolto da una morbida salsina preparata con latte, farina, sale e pepe bianco. Scaldate il tutto a fuoco moderato per 5 minuti e aggiungete l’aglio tritato. Servite caldo.

Fonte: lacucinaitaliana.it


lunedì 3 ottobre 2016

Bulletproof Man


Trama

Estate 1976. 36 bombe esplodono nel cuore di Cleveland mentre infuria la guerra per il controllo del territorio tra il gangster irlandse Danny Greene (Ray Stevenson) e la mafia italiana. Cresciuto in un quartiere difficile e diventato un braccio della mafia locale, Greene ha smesso di prendere ordini per tentare la propria scalata al potere. Sopravvivendo agli attentati ed eliminando coloro che lo vogliono morto, Greene porterà al collasso dei sindacati mafiosi negli Stati Uniti.

Note


Tratto dal romanzo Kill the Irishman: The War that Crippled the Mafia dello scrittore Rick Porrello, ispirato a una storia vera.

Fonte:  filmtv.it

sabato 24 settembre 2016

AVA"S POSSESSIONS


Trama

Ava si sta riprendendo da una possessione demoniaca. Senza memoria di quanto accaduto nell'ultimo mese, è costretta a frequentare un gruppo di supporto di posseduti spiritici anonimi. Mentre tenta di riconnettersi con i suoi amici, Ava ottiene indietro il suo lavoro ma, nel capire da dove proviene la macchia di sangue che è apparsa nel suo appartamento, è tormentata da visioni da incubo che le fanno temere che il demone stia cercando di ritornare nella sua vita.

Regia di Jordan Galland
Con Louisa Krause, Whitney Able, Deborah Rush, William Sadler, Zachary Booth, Annabelle Dexter-Jones, Carol Kane, Dan Fogler...
Fonte: filmtv.it

domenica 18 settembre 2016

Imany - Don`t be so shy (Filatov & Karas Remix)



Imany - Don`t be so shy (Filatov & Karas Remix) by VideoHUB

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Crediti:

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venerdì 2 settembre 2016

L’Appennino emiliano, il Piemonte, la Toscana e la Valtellina: ecco le più golose fiere e feste dedicate

Fresh Chanterelle and Boletus Edilus mushrooms on a wooden table


Con la seconda metà di agosto l’Italia comincia a riempirsi di fiere e sagre dei funghi, le golosità più ricercate dei nostri boschi: i funghiPorcini, prataioli, finferli, galletti, ovuli, russole, spugnole, pioppini. Per non parlare dei tartufi, che sono funghi pure loro, ma che meritano un trattamento a parte. Ancora difficile fare previsioni sul raccolto del 2016dopo un buon 2015 : molto dipenderà dal meteo di agosto, se sarà piovoso o meno. Ma saranno proprio le fiere e le sagre d’Italia il luogo ideale per tastare il polso a questo settore.

Cortona (Arezzo), Sagra del fungo porcino, 20-21 agosto

Aprifila, la Toscana con la sua sagra che si terrà a Cortona. Il porcino, il re dei nostri funghi, sarà l’ingrediente principale di tagliatelle, zuppe e scaloppine, ma ci saranno anche funghi trifolati e fritti. La materia prima arriverà dai monti che circondano la Valdichiana.

Albareto (Parma), Fiera nazionale del fungo porcino, 9-11 settembre

Il porcino sarà il protagonista assoluto della grande fiera che si svolgerà ad Albareto, nel cuore di quel grande “serbatoio micologico” che è l’Appennino parmense. Tra i momenti salienti, tutte le sere, “Aperitivando col porcino”; il 9 settembre, invece, ci sarà “Il porcino incontra il tartufo”, con menù speciale preparato da rinomati chef e posti limitati. Durante la tre giorni ci saranno inoltre numerosi stand gastronomico dove si potranno assaggiare porcini, letteralmente, in tutte le salse.

Bema (Sondrio), Sagra dei funghi, 10-11 settembre

Mostre micologiche, vino, panorami mozzafiato e soprattutto tanti funghi da degustare: tutto questo si potrà trovare alla sagra che si svolgerà a Bema. In attesa di conoscere il menù di quest’anno, ecco alcune delle specialità che è stato possibile degustare lo scorso anno: bresaola carpacciata con funghi, grana e insalatina; gnocchi di patate con sugo di funghi; e polenta con brasato di manco allo sforzato e funghi trifolati. Necessaria la prenotazione.

Ceva (Cuneo), Mostra del fungo, 11-18 settembre

Il cuore della manifestazione sarà l’esposizione di funghi sia freschi che liofilizzati. Le ricette tradizionali prevedono tajarin con i funghi, polenta con i funghi, funghi trifolati e fritti, risotto con i funghi. Ma non mancheranno nemmeno gli abbinamenti più curiosi.

Borgotaro (Parma), Fiera del fungo di Borgotaro IGP, 17-25 settembre

Il porcino di Borgotaro è l’unico fungo in Europa ad aver ottenuto ilmarchio IGP: comprende tutte e quattro le razze di porcino, ossia Boletus edulis, Boleus aereus, Boletus aestivalis e Boletus pinophilus, sia freschi che secchi. Tra aperitivi, cene e cooking show, sarà l’evento clou del fungo italiano. Tra le ricette-simbolo della festa, tagliolini ai funghi e porcini e champignon alle erbe.
Fonte: lacucinaitaliana.it

martedì 30 agosto 2016

The Conjuring - Il caso Enfield


Bentornati nella Casa degli Orrori di James Wan. Come sempre succede in tempi tristi e spaventosi, c’è una gran voglia in giro di essere terrorizzati, nel buio rassicurante della sala cinematografica, da fenomeni paranormali ed entità demoniache - si creda o meno alla loro realtà - per dimenticare i veri orrori che succedono quotidianamente nel mondo reale. Non c’è alcun dubbio che Wan sia un abile artigiano e il successo dei suoi film è lì a dimostrarlo. Con le sue capacità di cogliere i cambiamenti nel gusto del pubblico sta pian piano riportando l’horror al successo popolare che da tempo gli mancava, come conferma questo secondo film dedicato alla coppia di popolari demonologi, esorcisti, medium e ghostbusters americani Ed e Lorraine Warren. Stavolta al centro delle loro indagini c’è la storia del Poltergeist che nel 1977 – in piena epoca post-Esorcista quando questi fenomeni diventano da un giorno all’altro molto comuni - sembra infestare la casa popolare abitata da una madre separata con quattro figli, Peggy Hodgson, e che come da consuetudine vengono catalizzati da una preadolescente, l’undicenne Janet.
Il caso più famoso in cui i Warren vennero coinvolti, come si ricorda all’inizio del film, fu quello assai controverso della strage notturna di una famiglia da parte del padre nella casa di Amityville, attribuito dai credenti a possessione demoniaca e raccontato in una serie infinita di film. Del loro coinvolgimento nel caso Enfield, oggetto anche della miniserie inglese del 2015 Enfield: Oscure presenze e di numerosi speciali e libri, c’è poca traccia e di sicuro non vi hanno partecipato in veste di risolutori ma solo di consulenti: i fenomeni di incerta provenienza della casa di Green Street scomparvero spontaneamente nell’arco di due anni dopo aver scatenato un gran circo mediatico. Per chi vuole approfondire, su Youtube c’è abbondanza di documentazione in merito, incluse le registrazioni della voce di Janet posseduta dallo spirito di “Bill”, il vecchio abitante della casa. La ragazzina fu anche sorpresa - momento che nel film prelude alla svolta finale - nell’atto di piegare posate e simulare altre manifestazioni, ma nonostante tutte le prove a sfavore, molti dei testimoni coinvolti ancora giurano sulla verità della storia, incluse ovviamente le protagoniste.
Al cinema horror, però, tutto questo non interessa: chi lo vede sa fin da principio che tutto quanto accade sullo schermo, per assurdo e ridicolo che sia, è vero e che per una volta l’impossibile prevarrà sulla logica. Entrando in sala, insomma, accettiamo di mettere a dormire la nostra razionalità e risvegliare paure e credenze ancestrali. È un rito innocuo e liberatorio che a molti di noi piace celebrare e che è un po’ come tornare bambini e avere di nuovo paura dei tuoni. James Wan tutto questo lo sa benissimo e per convincere maggiormente il pubblico già desideroso di compiere un atto di fede, punta sull’amplificazione dei fenomeni di cui ci rende testimoni. Il nostro punto di vista nel film è quello dei Warren, che uniscono a un’ incrollabile fede e alla forza del loro amore coniugale un pragmatismo e un dinamismo tipicamente americani che li porta ogni volta a salvare da soli il mondo, anche in trasferta. Nella realtà la loro convivenza col mondo oscuro invisibile ai più è stata assai redditizia, ma nel film c’è un prezzo da pagare, tanto che Lorraine, tormentata da un’oscura visione legata al caso di Amityville, decide che è tempo di abbandonare le malvagie compagnie e dedicarsi alla lettura della Bibbia. Ma i demoni cercano lo scontro con chi li ha sfidati, vogliono chiudere la partita e li richiamano in prima linea.
Non è certo un caso se Wan realizza il film con estrema attenzione ai classici della possessione degli anni Settanta, con un omaggio all’Esorcista che ha in qualche scena sentore di plagio, qualche citazione  da Changeling di Peter Medak e attingendo ovviamente a piene mani da Poltergeist. Come si faceva all’epoca, costruisce la tensione con la necessaria lentezza prima di scatenare l’inferno e ad innestare su un corpo fin troppo classico arti moderni e deformi che costituiscono l’unico vero e valido elemento innovatore del film. Non è un caso se avrà il suo personale spinoff, dopo Annabelle, quello che è il personaggio protagonista delle sequenze più riuscite, la Suora demoniaca, nato paradossalmente quando ci si è resi conto che l’entità diabolica realizzata in precedenza non funzionava affatto e si è reso necessario rigirare le scene in cui appariva. E forse un film a sé meriterebbe anche il Crooked Man, l’Uomo Storto dello Zootropio, che, per quanto cartoonesco (alzi la mano chi non ha pensato a Beetlejuice), ricorda anche protagonisti del terrore adolescenziale moderno come lo Slenderman delle creepypasta.
Delle due ore e un quarto della (eccessiva) durata del film ci resta più che altro questo, oltre alle sempre ottime performance di Patrick Wilson e Vera Farmiga, splendidi protagonisti tra l'altro delle nostre due serie preferite, Fargo e Bates Motel, e - soprattutto - l'intensità della piccola Madison Wolfe, che abbiamo già apprezzato in L'ultima parola - La vera storia di Dalton Trumbo e nelle serie True Detective e Zoo. Per una questione generazionale, chi gli anni Settanta li ha vissuti davvero e ha visto i classici del periodo al cinema, apprezzerà il tentativo e l’onesta Operazione Nostalgia del regista, ma uscendo dal suo Tunnel dell’orrore porterà con sé un paio di belle sequenze tra molte risate e qualche sbadiglio. Ciò non toglie che tutti gli altri possano apprezzare di più The Conjuring - Il caso Enfield per le sue intrinseche qualità e tributargli il successo che la sua sincerità gli merita. In fondo la popolarità dei film di James Wan potrebbe aiutare anche gli horror meno mainstream e più interessanti ad arrivare tempestivamente nelle nostre sale.

Fonte: comingsoon.it

venerdì 12 agosto 2016

J-AX & Fedez - Vorrei ma non posto


J-AX & FEDEZ - VORREI MA NON POSTO
Acquista su iTunes: http://apple.co/1q3auzg
Ascolta su Spotify: http://spoti.fi/26ZhQWt

Regia: Mauro Russo
Art director: Alessandra Alfieri
Fotografia: Davide Manca
Montaggio: Giacomo Lalli
Line Producer: Alessandro Guida
Executive Producer: Roberto Minotti \\ Videodesign
Aiuto Regia: Daniele Barbiero, Alessandra Alfieri
Aiuto Casting: Nikita
Stylist: Dave Rodriquez e Piermattia Aiello
Scenografia: Andrea Tesserin
Props: Mauro Grassi - Italenti
DirettoreProduzione: Martina Cloro
vfx: Raffaele Di Nicola


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giovedì 4 agosto 2016

Lasagne alle melanzane e ricotta


Queste lasagne alle melanzane e ricotta sono un primo piatto gustoso che si compone di ingredienti freschi e leggeri, come melanzane grigliate, ricotta e basilico; una ricetta dai sapori mediterranei, semplice e veloce, adatta ad essere preparata anche durante il periodo estivo. Buon appetito!

INGRADIENTI
• 300 g di lasagne pronte
• 1 melanzana grande
• 150 g di ricotta
• 50 g di pinoli
• 8 cucchiai di passata di pomodoro
• parmigiano grattugiato
• basilico
• burro
• olio
• sale

TEMPO PREPARAZIONE
15 MIN
TEMPO COTTURA
60 MIN
TEMPO RIPOSO
60 MIN

CALORIE
513 CALORIE
PORZIONI
4 PORZIONI


INTRODUZIONE
Le lasagne sono un piatto classico della cucina, uno dei più invidiati e copiati della nostra tradizione culinaria.

Versatili e adatte sia d'estate che d'inverno, le lasagne si possono preparare in molti modi diversi a seconda degli ingredienti utilizzati: con la besciamella, con la passata di pomodoro, utilizzando sia la carne che il pesce come nella ricetta delle lasagne con vongole, gamberi o bacon, o infine con le verdure.

Si possono inoltre conferire presentazioni più o meno tradizionali: se si vuole dare sfogo alla creatività si possono preparare ad esempio delle mini lasagne.

La versione proposta in questa ricetta delle lasagne alle melanzane e ricotta è più leggera rispetto alle lasagne alla bolognese e prevede l'utilizzo di ingredienti "light"; l'accoppiata vincente melanzane grigliate e ricotta, infatti, compone questo primo rendendolo adatto anche alla bella stagione e alle sue alte temperature.

Abbiamo inoltre voluto donare a queste lasagne alle melanzane e ricotta un tocco di freschezza utilizzando il basilico, che garantisce inoltre al piatto un profumo molto invitante.

ALTRE RICETTE GUSTOSE: Lasagne di grano saraceno con broccoli e verza, Lasagnette con peperoni, bottarga di tonno e burrata

Fonte: cucchiaio.it

sabato 30 luglio 2016

JASON BOURNE


Matt Damon torna a vestire i panni del suo personaggio più famoso Jason Bourne. Paul Greengrass, il regista di The Bourne Supremacy e The Bourne Ultimatum - Il ritorno dello sciacallo, è nuovamente al fianco di Damon in Jason Bourne, il nuovo capitolo della saga della Universal Pictures. In questo film il più pericoloso ex-agente CIA è costretto ad uscire dall'ombra. Nelle tre nuove clip del film vediamo il protagonista alle prese con una rivolta ad Atene, una corsa automobilistica per le strade di Las Vegas e una telefonata che cambierà il corso delle sue avventure.
Le new entry di questo capitolo sono il premio Oscar Alicia Vikander, Vincent Cassel che veste i panni del villain e Tommy Lee Jones. Julia Stiles invece torna nei panni del suo personaggio di sempre.

Frank Marshall è ancora una volta il produttore insieme a Jeffrey Weiner per Captivate Entertainment, Greengrass, Damon, Gregory Goodman e Ben Smith. Ispirato ai personaggi creati da Robert Ludlum, il film uscirà nelle sale italiane il 1 settembre, distribuito da Universal Pictures.

Fonte: MYmovies.it

venerdì 29 luglio 2016

Caprese con melone



Un piatto fresco, estivo e colorato che si prepara in soli 10 minuti. Quella della caprese con melone è un variante stuzzicante e originale della classica caprese, sia nella composizione degli ingredienti che nella presentazione. Piccole sfere colorate accompagnate da erbe aromatiche e granella di pistacchio conpomgono questa allegra insalata, da provare!

INGREDIENTI
• 1 melone medio
• 200 g di mozzarelle ciliegine
• 300 g di pomodori ciliegino
• 100 g di prosciutto crudo dolce
• sale
• pepe
• olio qb
• foglioline di menta
• origano fresco
• erba cipollina
• una cucchiaiata di pistacchi

ESECUZIONE RICETTA
FACILE
TEMPO PREPARAZIONE
10 MIN
PORZIONI
4 PORZIONI

INTRODUZIONE
Un piatto colorato e originale che ripropone gli ingredienti di due ricette semplici e classiche: la caprese a base di mozzarella e pomodoro e il tipico abbinamento prosciutto e melone. La caprese con melone prevede inoltre l'utilizzo di erbe aromatiche quali erba cipollina e maggiorana che donano un tocco aromatico alla ricetta.

Facile e veloce da realizzare questo piatto tipicamente estivo, che non prevede la cottura dei suoi ingredienti, è leggero e adatto per sia per una cena in famiglia che con amici. La caprese con melone è inoltre versatile, poichè data la sua composizione potete eventualmente ridurre le dosi indicate e presentarla anche come antipasto o secondo piatto.

Una delle particlarità di questo ricco piatto unico sta nella presentazione dei suoi ingredienti che come piccole sfere colorate, nell'insieme rendono l'aspetto di questa caprese con melone inusuale e divertente.

Se siete alla ricerca di un'altra insalata fresca, presentato in modo altrettanto originale e allegro, consultate la ricetta dell'insalata caprese: è quella che fa per voi!


PREPARAZIONE
Fase 1
Lavate il melone, dividetelo a metà, togliete la parte centrale con i semi. Usando uno scavino porzionatelo e tenetelo da parte. Scolate le mozzarelline e tamponatele con carta assorbente. Lavate i pomodorini. In un bel piatto di portata mettete le palline di melone, le mozzarelline e i pomodorini.  
Fase 2
Disponetevi sopra le fettine di prosciutto e decorate con le erbe spezzettate e i pistacchi tritati grossolanamente. Finite con una grattata di pepe fresco e servite subito.

Fonte: cucchiaio.it

venerdì 22 luglio 2016

Max Pezzali - 6/1/sfigato 2012 ft Two Fingerz


6/1/ Sfigato è il nuovo singolo di Max Pezzali. Il brano è tratto dall’album Hanno ucciso l’Uomo Ragno 2012 e contiente il featuring del rapper Two Fingerz. Di seguito testo e audio.

6/1/ Sfigato – Testo

Dimmi cosa fai quando stai con lei
metti le cassette di Masini
lei poi ti racconta i suoi casini
roba che se non facevi il romantico
lei magari ti diceva facciamolo
ed invece sei rimasto fregato
da “PERCHE’ LO FAI” e “DISPERATO”
hai comprato pure il cellulare
da tua madre tu ti fai chiamare
per far finta di essere uno importante
chiamo dopo sono in mezzo alla gente
fingi di essere come Berlusconi
pieno di ragazze e di milioni
fino a ieri eri come noi invece adesso cosa sei
Sei uno sfigato ma cosa vuoi
Sei uno sfigato ma chi sarai mai
Quando vai nei bar fai un po’ la star
tu ti metti sempre accanto agli specchi
poi ti guardi dritto fisso negli occhi
e la mano passi in mezzo ai capelli
dici “UE MARONNA TROPPO BELLI”
non ti muovi mai per evitare
che la giacca ti si possa sciupare
quando metti su gli occhiali da sole
con quell’aria da grande attore
credi che le donne muoiano ai piedi
di uno come te però non vedi
che ti prendono soltanto in giro
e tu che continui a fare il duro
fino a ieri eri come noi invece adesso cosa sei
Sei uno sfigato ma cosa vuoi
Sei uno sfigato ma chi sarai mai
Quando parli tu sembra che sai più
cose strane di novella 2000
del jet-set sai tutto quello che tira
perché dici di conoscerli tutti
e per questo che conosci i fatti
il tuo panfilo a Montecarlo
io ti giuro vorrei proprio vederlo
dici che fai quasi tutti gli sports
dal rock ‘n’ roll acrobatico al golf
spesso fai l’intenditore di vini
sei pure uno chef quando cucini
credi di essere uno ricco e potente
uno che può far tremare la gente
ed invece tu che cosa sei uno qualsiasi come noi
Sei uno sfigato ma cosa vuoi
Sei uno sfigato ma chi sarai mai


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martedì 19 luglio 2016

THE ZERO THEOREM


Un mondo colorato e pop, vivace quanto opprimente e distopico. Questo è lo scenario in cui si svolge The Zero Theorem, il nuovo film di Terry Gilliam. Presentata in concorso alla Mostra di Venezia, la pellicola è interpretata da Christoph Waltz, Mélanie Thierry, David Thewlis e, in ruoli cameo, Matt Damon e Tilda Swinton.

Il regista torna alla fantascienza, genere che ha già visitato a suo modo con I banditi del tempo, Brazil e L'esercito delle 12 scimmie, per raccontare la storia di Qohen Leth (Waltz), impiegato in una bizzarra azienda in cui non si capisce bene cosa si produca, ma qualsiasi cosa sia ha a che fare con fiale colorate e console che sembrano una via di mezzo tra un moderna Playstation e un arcade anni Ottanta. Qohen non ama stare in mezzo alla gente e così chiede al suo capo (Thewlis) di poter lavorare da casa. Il boss dei boss, conosciuto solo col nome di Management (Damon), acconsente, a patto che riesca a risolvere il misterioso Teorema Zero, che ha a che fare addirittura con il senso della vita e l'origine dell'universo. Nel corso di un'avventura che lo porterà a riscoprire le gioie della vita, Qohen trova anche l'amore di una prostituta virtuale (Thierry).

The Zero Theorem sembra una versione pop di Brazil, poiché ci aggiriamo anche qui dalle parti di un futuro distopico controllato dal "Grande Fratello" e sepolto sotto la burocrazia, in cui le persone vivono vite tetre, dominate da lavori alienanti e senza uscita né significato. Però qui si aggiunge un'estetica ancora più kitsch, in cui gli effetti digitali si mescolano a location stranianti per ottenere un effetto da sovraccarico sinaptico, arginato in parte dalla scelta - obbligata da motivi di budget - di ambientare gran parte delle vicende nella casa di Qohen, una sorta di chiesa sconsacrata.

Il film è un continuo salto tra reale (o meglio surreale) e virtuale, onirico. C'è l'ambizione di parlare del presente, della nostra ossessione per i nuovi media e del loro dominio preoccupante nelle nostre vite, che stanno diventando sempre più virtuali e slegate dalla realtà tangibile. Non siamo ancora arrivati a fare sesso nella rete, come accade nel film, ma Gilliam non sbaglia quando prevede che questo potrebbe accadere. La cosa interessante è che gli incontri virtuali tra Qohen e la sua amata Bainsley (Thierry) sono forse gli unici momenti di felicità del protagonista, e quindi il regista è abbastanza intelligente da non puntare il dito contro internet in toto, ma intraprende un discorso più complesso e sfaccettato.

The Zero Theorem, comunque, parla anche di fede, facendone una discreta critica: Qohen è un uomo di fede che ha vissuto una vita insignificante in attesa di un evento che le desse senso. Tutto sommato, dunque, i temi non mancano, eppure il film non colpisce come altre opere di Gilliam. Il finale nichilista, in ogni caso, chiude in modo convincente la pellicola e guadagna punti nel non voler spiegare tutto quanto, lasciando l'interpretazione allo spettatore.

Fonte: film.it

mercoledì 13 luglio 2016

Antipasto di anguria e formaggio cremoso


Anguria e formaggio cremoso, un​ abbinamento inconsuento ma vincente protagonista di questa colorata e allegra ricetta. Ottima come aperitivo o per inaugurare un cena con amici, questo antipasto di anguria e forggio cremoso è un preparazione pronta in soli 20 miuti, che non richiede alcuna cottura. Un piatto originale e creativo, per la vostra estate! 

Antipasto di anguria e formaggio cremoso

ESECUZIONE RICETTA
FACILE

TEMPO PREPARAZIONE
20 MIN

PORZIONI
6 PORZIONI

INGREDIENTI
• 3/4 fette di anguria
• 300 g di formaggio di capra morbido
• 1 cucchiaio di olio extravergine di oliva
• qulche fettina di cetriolo
• sale
• pepe
• menta fresca
INTRODUZIONE
L'antipasto di anguria e formaggio è una ricetta che con la sua freschezza e facilità di esecuzione si rivela perfetta per l'estate.

Pochi ingredienti facilmente reperibili, ed ecco che con soli 20 minuti di preparazione questo colorato e originale antipasto estivo a base di frutta è pronto per essere servito ai vostri ospiti. Una ricetta versatile, che eventualmente potete proporre anche come aperitivo, in accompagnamento a un buon calice di vino.

Questa preparazione allegra e colorata è composta da piccoli cilindri di anguria che sono la base per una morbida crema di formaggio di capra; l'accostamento del cocomero con il formaggio può sembrare azzardato, ma il risultato é una perfetta armonia di sapori tra dolce e salato.

La presenza della menta, poi, con il suo aroma fresco e profumato dona alla crema un carattere convincente e vincente; a completare il tutto, con la sua tipica croccantezza, delle fettine sottili di cetriolo.

PREPARAZIONE
Tagliate l'anguria a fette dello spessore di circa 5 cm. Con un coppapasta formate 12 cilindretti e, utilizzandone uno più piccolo, togliete la parte centrale per ottenere lo spazio da farcire. 
 Preparazione Antipasto di anguria e formaggio cremoso - Fase 2 Preparazione Antipasto di anguria e formaggio cremoso - Fase 2
In una ciotolina lavorate il formaggio di capra con la cucchiaiata di olio aggiungendo la menta spezzettata finemente e una macinata di pepe.
 Preparazione Antipasto di anguria e formaggio cremoso - Fase 3 Preparazione Antipasto di anguria e formaggio cremoso - Fase 3
Preparate la sac a poche inserendo la bocchetta spizzata col foro grande e riempitela con la crema al formaggio. Asciugate i cilindretti di cocomero con carta assorbente e riempiteli con la crema al formaggio. 
 Preparazione Antipasto di anguria e formaggio cremoso - Fase 4 Preparazione Antipasto di anguria e formaggio cremoso - Fase 4
Disponeteli in un bel piatto di portata e decorate infine con le mezze fettine di cetriolo. Servite subito.

Fonte: cucchiaio.it



martedì 12 luglio 2016

Passo falso


Un piede inavvertitamente poggiato su una mina russa a doppio scoppio della Seconda Guerra Mondiale. Il deserto afgano con le sue asperità. Un camion carico di eroina e un ostaggio bendato. Un piccolo plotone appena sterminato, una radio che funziona a singhiozzo e una tempesta di sabbia in arrivo. E poco più di un’ora di film a disposizione.
Che il genere di appartenenza di questa vicenda ad altissima tensione sia la survivalist-story è chiaro come un mattino d’estate, e da cinéphile che a diciassette anni ha venduto la macchina dei genitori per finanziare il suo primo cortometraggio, Yannick Saillet lo sa bene, talmente bene che, prima di mettersi all’opera, scartando l’ossessiva ricerca dell’inquadratura perfetta tipica di un regista di videoclip, aveva già stabilito di dividere il suo breve racconto in venti sequenze di pari durata profondamente diverse l’una dall’altra: alcune più mosse, altre più pacate, nell'insieme regolate da una calcolata alternanza fra dialoghi e silenzi, inquadrature ravvicinate e campi lunghi, rinnovata speranza e nera disperazione.
Per giudicare Passo falso bisogna dunque partire dalla padronanza del linguaggio cinematografico di un filmmaker che sul set si muove come un topo nel formaggio e dalla mancanza, forse, di quella gioiosa spontaneità che rende un unicum ogni opera prima, nei pregi e nei difetti. E tuttavia, il desiderio di Saillet di distinguersi dai vari Buried, 127 ore o In linea con l’assassino, se da un lato indebolisce il potenziale drammatico del film, che non sempre assurge a riflessione sugli orrori di un conflitto inutile, dall’altro priva felicemente il disgraziato protagonista di quell’eroismo e di quella celebrazione dell'ingegno che hanno fatto dei personaggi principali dei titoli di cui sopra un pugno di tough guys più di celluloide che di carne e di sangue. E questo - come direbbero i barbari di Conan - è bene.
Interpretato con misura da Pascal Elbé, il soldato francese Denis ha infatti poco di valoroso. E' un uomo che ha tradito un compagno d’armi, che non sa come disinnescare l’ordigno e che decide quasi immediatamente di affidarsi al volere del destino, confidando nell’intervento di un deus ex machina che, se arrivasse, riporterebbe Passo falso nel dominio dell’entertainment, privandolo di quel vago sapore da b-movie che comunque è una delle sue facce, se non altro per l’ingegnosità con cui viene sfruttato il budget ridotto.
Non è mai noioso Passo falso, per Denis che deve restare immobile e per noi che siamo nei suoi occhi socchiusi per la troppa luce e ci reggiamo sulla sua gamba traballante e in preda ai crampi. Sul suo piccolo palcoscenico di dolore si alternano fugaci apparizioni: un cecchino, un bambino e un gruppo di donne coperte da burka celesti che, come Madonne rinascimentali, rendono per un istante liquido, suggestivo e femminile il paesaggio, salvo poi ritrasformare la poesia in cronaca brutale nel momento in cui portano silenziosamente via la droga. C’è grande bellezza in questi attimi, e nella mise en scene del film, che però si incanta un po’ troppo nella contemplazione di sé e che resta come sospeso, incapace di prendere una precisa strada formale e a metà fra un esercizio di stile e la ricerca di umanità.
Figlio di un militare, Yannick Saillet delle domande sulla guerra se l’è fatte certamente, e lasciando per un attimo la scena a un comandante meschino che vorrebbe appropriarsi dell’eroina, non ha voluto ignorare la stupidità e la superficialità dell’uomo occidentale, che furbescamente traffica per ottenere una medaglia al valore, che al coraggio ha sostituito l’apatia e la noia e che come nome in codice sceglie Akela (il lupo de "Il libro della Giungla" e, negli Scout, il capo dei Lupetti e delle Coccinelle, ndr), senza rendersi conto che l’Afghanistan non è un campo da gioco ma di battaglia, e che le armi non sono di plastica, ma di ferro. E sparano. E uccidono.

Fonte: comingsoon.it